MINISTERO DELL' INTERNO- Direzione Generale dell'Amministrazione Civile
Divisione Ufficio Archivi di Stato
N. 8900-54

Roma, il 19 giugno 1926
OGGETTO: Istituzione degli Archivi di Stato a Trieste ed a Trento con sezione distaccata a Bolzano.

RELAZIONE A S.E. IL MINISTRO
A Trieste e a Trento sono di fatto già costituiti due Archivi di Stato, i quali raccolgono il prezioso materiale documentario pertinente alla Venezia Giulia ed a quella Tridentina.
Complesse sono state le vicende e lunghe le pratiche che hanno portato al recupero ed alla raccolta di detto materiale. Il lavoro relativo fu iniziato, poco dopo l'armistizio, dal compianto ispettore generale per gli archivi gr. uff. Rossano, coadiuvato da vari esperti, e proseguiti dal gr. uff. Casanova, Sopraintendente dell'Archivi di Stato di Roma e dell'Archivio del Regno, il quale ebbe poi la nomina formale a delegato per i recuperi e e l'incarico di svolgere, presso il governo della repubblica austriaca, l'azione necessaria per la restituzione del materiale storico spettante all'Italia. Il lavoro stesso è stato infine egregiamente portato a compimento, superando difficoltà di ogni genere, dall'On. Senatore Salata, capo della delegazione del Governo per la ripartizione degli Archivi dell'Austria e degli Stati successori, in dipendenza della conferenza di Roma del 6 aprile 1922.
Pertanto i recuperi nei riguardi dell'attuale repubblica austriaca sono oggi ultimati, mentre la convenzione di Roma deve ancora essere attuata nei riguardi della Jugoslavia e ne è iniziata l'attuazione per quanto riflette gli Archivi della Dalmazia.
Il materiale documentario recuperato e raccolto a Trieste ed a Trento- che i funzionari dell'amministrazione archivistica inviati dal Ministero hanno riordinato e inventariato- è già di tal mole e dimportanza, che ormai è d'uopo disporre la formale istituzione di quei due archivi, ai sensi del vigente regolamento 2 ottobre 1911 n. 1163.
In proposito vi è apposito voto espresso in adunanza dieci giugno 1925 dal Consiglio Superiore per gli Archivi, il quale si è anche pronunciato nei riguardi della circoscrizione da stabilire per le due nuove sedi, ed ha riconosciuto l'opportunità che l'Archivio di Trento abbia una Sezione distaccata a Bolzano. Il decreto di istituzione, da emettersi ai sensi dell'articolo 1° n. 3 della legge 31 gennaio 1926 n. 100, concernente la facoltà del potere esecutivo di emanare norme giuridiche, verrà pertanto a riconoscere e a legalizzare lo stato di fatto esistente, essendo già tradotte in atto tutte le condizioni necessarie per il funzionamento dei due archivi, come è dimostrato dai seguenti dati:
I  LOCALI
a) Trieste. Per effetto di successive concessioni, disposte dal soppresso Commissariato Generale Civile e dalla Prefettura, sono assegnati all'Archivio 41 ambienti nel palazzo demaniale di via XXX Ottobre n. 7.
La scaffalatura fu concessa dalla Prefettura, in corrispondenza ai locali assegnati, fino a tutto il 30 giugno 1923: successivamente numerosi scaffali sono stati ceduti alla Direzione dell'Archivio dalla Intendenza di Finanza, dalla Capitaneria di porto e dal Tribunale civile e penale, in occasione di versamenti di atti compiuti da tali uffici.
b) Trento. L'archivio è collocato nel palazzo del vecchio seminario vescovile, anteriormente collegio dei gesuiti, ora di proprietà del municipio, col quale è stato stipulato nel gennaio 1922  un contratto di locazione per la durata di 29 anni, per la pigione di L. 7.900.
I locali, riadattati a cura del Genio Militare e forniti della occorrente scaffalatura, rispondono  ottimamente allo scopo: sono complessivamente 50 ambienti.
II PERSONALE
La direzione di fatto dell'archivio, sia a Trieste che a Trento, è affidata a funzionari di ruolo dell'Amministrazione archivistica. Alle due sedi sono poi addetti impiegati provenienti dalla cessata amministrazione austriaca, già assimilati al personale di ruolo, i quali rendono servizi molti utili, avendo piena conoscenza della lingua tedesca e della storia locale.
III MATERIALE DOCUMENTARIO
Presso l'Archivio di Trieste sono concentrati gli archivi degli uffici politico amministrativi del cessato regime  di Trieste (Luogotenenza, Consiglierato di luogotenenza, Direzione di polizia) e del cessato consolato generale d'Italia;  l'archivio dei governi di Trieste, di Gorizia, e dell'Istria, anteriori al 1814 (dall'inizio del secolo XVII), recuperato a Vienna: ed altre serie, codici, e carte varie recuperate dall'Austria. All'archivio della luogotenenza è annessa una rara biblioteca di collezioni legislative della cessata monarchia nelle lingue italiana, tedesca, slovena e serbo croato, che comprende ben 10540 volumi.
L'Archivio di Trento raccoglie l'ingente materiale spettante al Trentino propriamente detto, cioè,
a) per i secoli XI-XVIII l'archivio completo e autonomo del principato vescovile di Trento: dall'epoca della fondazione a quella della sua secolarizzazione;
b) per il secolo XIX fino all'anno 1918 gli archivi degli organi amministrativi e delle magistrature di 1° grado del Trentino propriamente detto, quando quest'ultimo con la secolarizzazione del principato, perduta la sua autonomia, venne incorporato nel Tirolo e sottoposto alla giurisdizione di Innsbruck, dove risiedevano le amministrazioni centrali provinciali e i tribunali di 2° grado.
IV CIRCOSCRIZIONI
Il Consiglio Superiore degli Archivi nella citata adunanza del 10 giugno 1925 ha espresso il parere che la circoscrizione dell'Archivio di Trieste debba comprendere le quattro provincie del Friuli, di Trieste, dell'Istria e del Carnaro.
Senonché non sembra per ora opportuno stabilire che i documenti archivistici fiumani siano concentrati a Trieste, mentre vi è una forte corrente per la istituzione di un distinto ed autonomo archivio per la provincia del Carnaro, con sede a Fiume. Quel Comune, che cederebbe il proprio ricco archivio municipale, ha anzi già messo a disposizione i locali necessari.
E poiché una determinazione definitiva potrà essere adottata solo quando saranno  compiuti tutti i recuperi dalla Jugoslavia e dall'Ungheria, è conveniente limitare, per ora, la circoscrizione dell'Archivio di Trieste alla provincia del Friuli  (col territorio a questa assegnato dal R.D.gennaio 192 n. 53) a quelle di Trieste e dell'Istria.
Di conseguenza occorre distaccare dalla circoscrizione dell'Archivio di Venezia il territorio dell'antica provincia di Udine, che ne faceva parte.
Per quanto riflette l'Archivio di Trento, non è dubbio che la sua circoscrizione debba comprendere tutta quella provincia, nei suoi attuali confini fino al Brennero.
E' però da tener conto che gli atti riflettenti l'Alto Adige (in particolare documenti dell'archivio principesco vescovile di Bressanone e quelli del circolo di Bolzano), recuperati dall'Austria fra il 1919 e il 1921, furono spediti, all'atto del recupero, da Innsbruck a Bolzano e depositati prima nell'ufficio del capitanato distrettuale, e poi nel così detto  Castel Mareccio, di proprietà dei conti Toggenburg, all'uopo preso in affitto. Detti documenti, d'ingente quantità, non hanno alcuna attinenza coll'antico Trentino italiano propriamente detto, ma costituiscono l'Archivio ben distinto di quella parte della Venezia Tridentina che l'Austria designava col nome di Deutsch sud Tirol, e che ora è stata riconsacrata col nome di Alto Adige.
Pertanto fin dall'ottobre 1920 il Consiglio Superiore degli Archivi confortò di un suo voto la istituzione di una Sezione di Archivio a Bolzano, dipendente dall'archivio di Trento: tale voto è stato confermato nell'adunanza plenaria del 10 giugno 1925,  e ad esso questo Ministero  non può non aderire.
Infine è da osservare che nessun nuovo onere finanziario importerà l'istituzione dei due nuovi archivi, tenuto conto che le spese relative sono già sostenute con i fondi attualmente assegnati all'amministrazione archivistica.
Quanto sopra premesso, si ha l'onore di pregare l'E.V. perché. in ossequio al disposto dell'articolo 1° della legge succitata 31 gennaio 1926 n. 100, voglia compiacersi promuovere il parere del Consiglio di Stato sull'unito schema di decreto, predisposto per la istituzione dei due nuovi archivi.

Il Direttore Generale dell'Amministrazione Civile
......
Visto: Si trasmettano gli atti all'Eccellentissimo Consiglio di Stato per il prescritto parere
Pel Ministro
......
 
 

CONSIGLIO DI STATO
SEZIONE DELL'INTERNO
(Protocollo della Sezione n. 710)

Riferisca il Signor C° Luzzatto
Roma, addì 7 luglio 1926
Il Presidente della Sezione
Cagnetta

Tabella degli affari per l'adunanza del 14 luglio 1926 N° 31
Sono presenti i Sig.i :
Presidente   Cagnetta
Consigliere  Mosconi
      "            Rava
      "            Fagiolari
      "            Di Donato
      "            Luzzatto
      "            Raineri
      "            Bobbio
      "            Giannini
      "            Di Fede
      "            Lupi
Referent.     Carassai
Segretario    Mercuri

L'adunanza ebbe principio alle ore 10
         "        ebbe termine alle ore 13

[Adunanza del 14 luglio 1926]
Il Consiglio
Veduta la relazione 19 giugno u.s. n.. 8900-54 (pervenuta il 7 luglio u.s.) con la quale il Ministero dell'Interno (Divisione generale dell'Amministrazione Civile) chiede il parere di questo Consiglio per la istituzione degli Archivi di Stato a Trieste ed a Trento con sezione distaccata a Bolzano;
esaminati gli atti;
udito il relatore;
ritenuti i fatti quali esposti nella relazione ministeriale, la quale chiarisce come a Trieste ed a Trento siano già realmente costituiti due Archivi di Stato che raccolgono il prezioso materiale pertinente alla Venezia Giulia e Tridentina; lavoro lungo e paziente iniziato dall'ispettore generale per gli archivi Rossano, proseguito dal Soprintendente Casanova e compiuto dall'Onorevole nostro collega, Senatore Salata. I recuperi nei riguardi dell'attuale repubblica austriaca sono oggi ultimati.
Il materiale documentario recuperato e raccolto a Trieste ed a Trento è di tale mole da imporre ormai la formale istituzione di quei due archivi giusta il regolamento 2 ottobre 1911 n. 1163.
Il Consiglio Superiore degli archivi ha espresso appositamente al riguardo pronunciandosi sulla circoscrizione delle due nuove sedi, riconoscendo l'opportunità che l'archivio di Trento abbia una sezione distaccata a Bolzano.
Lo schema di decreto predisposto ai sensi dell'articolo 1° n. 3 della legge 31 gennaio 1926 n. 100, viene a riconoscere e a legalizzare uno stato di fatto già esistente.
Il funzionamento dei due archivi e già in atto assicurato.
Infatti  quanto ai locali sono assegnati all'archivio di Trieste 41 ambienti  nel palazzo demaniale di via 30 Ottobre n. 7 e la Prefettura concesse la scaffalatura fin dal 20 ed altre numerose vennero cedute dalla Intendenza di Finanza, dalla Capitaneria di porto e dal Tribunale in occasione di versamenti di atti .
A Trento l'archivio ha la sede nel vecchio seminario vescovile, ora di proprietà del municipio, col quale venne preso in fitto per 29 anni con l'annuo canone di L. 7.900.
Quanto al personale la direzione di fatto è affidata a funzionari di ruolo dell'Amministrazione archivistica. Vi sono poi addetti impiegati della cessata amministrazione austriaca, assimilati al personale di ruolo, elementi, che per la conoscenza della lingua tedesca e della storia locale si dicono molto utili.
La relazione ministeriale sopra richiamata illustra il materiale documentario dimostrando come presso l'archivio di Trieste siano concentrati gli archivi... (inserire la relazione da 6 a 7).
Nei riguardi infine della circoscrizione al Ministero non sembra opportuno- e pure con piene ragioni- che i documenti archivistici fiumani siano concentrati a Trieste essendovi una forte tendenza per la istituzione di un archivio autonomo a Fiume, per la provincia del Carnaro.
Il Comune di Fiume anzi ha già  messo a disposizione i locali occorrenti e cederebbe il proprio ricco archivio municipale. Per decidere definitivamente il Ministero ritiene doversi attendere i recuperi dalla Jugoslavia e dall'Ungheria, proponendo di limitare per ora la circoscrizione dell'Archivio di Trieste alle Provincie del Friuli, di Trieste e dell'Istria e distaccando di conseguenza l'antica provincia di Udine dalla circoscrizione dell'Archivio di Venezia.
Quanto all'archivio di Trento, se indubbiamente la sua circoscrizione deve comprendere tutta l'attuale provincia fino al Brennero, occorre tener conto, come fa bene presente il Ministero,  che gli atti riflettenti l'Alto Adige  recuperati dall'Austria furono spediti a Bolzano. Detti documenti, non avrebbero attinenza coll'antico Trentino italiano, ma si riferiscono a quella parte che l'Austria chiamava col nome-ora riconosciuto- di Alto Adige.
Pertanto il Ministero pienamente aderisce ai voti del Consiglio Superiore degli Archivi per la istituzione di una Sezione di Archivio a Bolzano.
Considerato la dimostrata necessità di questi due nuovi archivi, già funzionanti di fatto per necessità id cose, e che le spese relative sono già sostenute con i fondi attualmente assegnati all'amministrazione archivistica e la loro formale istituzione appare pienamente giustificata e fondata ai sensi della legge 31 gennaio 1926 n. 100.
P.Q.M.
Il Consiglio esprime parere favorevole in merito allo schema di decreto predisposto per la istituzione dei due nuovi archivi di Trento e di Trieste.

(ACS, Consiglio di Stato, Verbali della Sezione dell'Interno, Sezione I, parere 1926- giugno-luglio, b. 68).