MANUALI E LETTERATURA
    Pubblicazione Descrizione
 
Statuta, decreta, ac ordinamenta illustris Reipublicae ac perpetuae libertatis terrae Sancti Marini, Arimini 1600
Si presenta il "corpus" della legislazione statutaria della Repubblica di San Marino, nella classica edizione riminese del 1600. Il testo presenta notevole interesse, sia come testimonianza del pensiero politico e giuridico del secolo XVII, sia perché molte norme di diritto pubblico e civile sono rimaste in vigore sino a pochi anni fa e altre sono tuttora vigenti.
  G.B. DE LUCA
Relatio romanae curiae forensis, Roma 1669 -1673
Fra il 1669 e il 1673 fu pubblicata a Roma l'opera in quindici volumi Theatrum veritatis et iustitiae di Giovan Battista De Luca. La Relatio romane curie forensis è un saggio inserito nel volume XV del Theatrum in cui l'autore descrive l'ordinamento, la struttura e gli uffici della Curia Romana, l'insieme cioè degli organi di governo della Chiesa Cattolica e dello Stato Ecclesiastico.
  D.M. MANNI
Osservazioni istoriche sopra i sigilli antichi de'secoli bassi, (Tomi XXX), Firenze 1739 -1786
Tra i suoi molteplici interessi, l'erudito fiorentino Domenico Maria Manni (1690-1788) coltivò con grande passione quello per i sigilli, fornendo un contributo di rilievo allo sviluppo della sigillografia italiana e all'utilizzo del sigillo come fonte storica. I trenta volumetti delle Osservazioni istoriche, pubblicati nel corso di quasi quarant'anni, offrono il frutto delle sue ricerche su oltre 400 sigilli, mettendo a disposizione degli studiosi un materiale che, seppur non esente da errori, si rivela nel suo complesso ancor'oggi prezioso per la ricchezza di notizie che contiene e come testimonianza del metodo d'indagine del Manni.
  L.A. MURATORI
De' pubblici archivi e notai, e del governo de' poveri;
estratto da: Della pubblica felicità, oggetto de' buoni principi,
trattato di Lodovico Antonio Muratori bibliotecario del Serenissimo Signor Duca di Modena
, Lucca 1749
Ludovico Antonio Muratori, illuminista moderato e cattolico, erudito, storico e letterato, divenne sacerdote nel 1695, fu archivista a Modena e bibliotecario del duca Rinaldo d'Este. Il "Della pubblica felicità" - trattato suddiviso in trenta capitoli - è tra le sue opere principali e costituisce un autentico manuale di riformismo moderato, esempio di conciliazione fra Illuminismo e cattolicesimo. Se ne propone in questa sede l'edizione digitale del capitolo XXV: "De' pubblici archivi e notai, e del governo de' poveri".
  A. FUMAGALLI
Degli archivj, e della maniera di ben disporne le carte
estratto da
Delle Istituzioni Diplomatiche
Tomo II, Libro Terzo, pagg. 430-459, Milano 1802
Il ragionamento sugli archivi di Angelo Fumagalli (Milano, 28 aprile 1728-12 marzo 1804) costituisce il capitolo VIII del terzo libro Delle Istituzioni diplomatiche, opera nata con l'intenzione di colmare le lacune che allora obbligavano gli studiosi italiani a servirsi di testi stranieri e nei quali pochissimo spazio era dedicato alla diplomatica italiana. Più che un manuale di archivistica nel senso attuale del termine, questo contributo appare oggi come un saggio sugli archivi del passato, con note di diplomatica pratica sulla buona conservazione degli archivi, in un'epoca in cui non esisteva ancora un accordo sui principi di ordinamento per materia o di ordinamento cronologico dei documenti.
  D. MENGOZZI
Statuto Agrario della Repubblica di San Marino, Rimino 1813
L'antica e gloriosa Repubblica di San Marino, nonostante la sua secolare indipendenza, è strettamente collegata alla storia d'Italia, come evidenziato da G. Carducci nel suo discorso sulla Libertà perpetua di San Marino. Le vicende della II Guerra Mondiale, che videro 100.000 profughi accolti fraternamente sul Titano, hanno consacrato questo legame. Si ritiene perciò utile pubblicare in questa sezione l'originale "Statuto Agrario" predisposto dall'abate Domenico Mengozzi e approvato dal Consiglio Principe e Sovrano della Repubblica il 14 agosto 1813. Quest'opera, conosciuta e illustrata da C. Malagola nel suo classico lavoro sull'archivio governativo sammarinese, non è solo una utile codificazione del diritto consuetudinario praticato in Repubblica e nelle zone adiacenti all'inizio del secolo XIX, ma anche un riepilogo delle buone pratiche suggerite ai coltivatori locali: una sintesi di testo normativo e manuale di agronomia.
 
Leggi proclami, avvisi e disposizioni del governo provvisorio degli Stati Estensi
poi
Collezione generale delle leggi costituzioni editti proclami ecc. per gli Stati Estensi, Modena 1814-1857
La conoscenza della legislazione degli antichi Stati italiani è di fondamentale importanza per lo studio del funzionamento delle relative istituzioni e, di riflesso, sulla struttura degli archivi da esse prodotte. Il piccolo Ducato di Modena è stato a lungo considerato un esempio negativo di reazione, dominato dall'arbitrio sovrano. In realtà il suo apparato amministrativo può definirsi un modello di funzionalità, come dimostrato dagli studi del Bertuzzi. Si presenta perciò la collezione degli atti normativi da esso emanati, avvertendo peraltro che le le fonti a stampa devono essere integrate dall'analisi dei chirografi ducali, conservati dall'Archivio di Stato di Modena ("Archivio Austro-Estense. Segreteria di Gabinetto").
  A. BARBERI, R. SEGRETI, A. SPEZIA
Bullarii Romani continuatio (Tomi XIX)
Summorum Pontificum Clementis XIII, Clementis XIV, Pii VI, Pii VII, Leonis XII, Pii VIII et Gregorii XVI
constitutiones, literas in forma brevis, epistolas
ad principes viros, et alios, atque alloquutiones complectens, Roma 1835-1857
I documenti raccolti in quest'opera, pubblicata in XIX tomi, sono stati prodotti dall'11 luglio 1758 al 10 gennaio 1835 dai papi Clemente XIII, Clemente XIV, Pio VI, Pio VII, Leone XII, Pio VII e Gregorio XVI.

In questa stessa collana sono disponibili il Magnum Bullarium Romanum e il Bullarium diplomatum et privilegiorum sanctorum Romanorum pontificum, Neapolitana Editio.
  A. SPINELLI
Degli Archivi Napoletani. Ragionamento, Napoli 1845
Ristampa, a cura dell'Archivio di Stato di Napoli (1995), del testo di Antonio Spinelli pubblicato nel 1845, con presentazione di Giulio Raimondi ed introduzione alla ristampa di Biagio Ferrante.
 
Almanacco di Corte [di Lucca n.d.r.] per l'anno MDCCCXLVI, Lucca 1846
L'esistenza politica del piccolo Ducato di Lucca fu caratterizzata dalla precarietà: l'atto finale del Congresso di Vienna e la convenzione di Parigi del 1817 ne prevedevano infatti la devoluzione alla Toscana, una volta morta Maria Luigia, Duchessa di Parma, e tornati in quello Stato i Borbone. La struttura amministrativa lucchese era peraltro solida e, secondo Tommaseo, migliore di quella toscana. Molto interessante poi la personalità del Duca Carlo Lodovico ("di Lucca il protestante Don Giovanni"), con le sue velleità politiche e religiose e la fiducia riposta nel celebre Tommaso Ward. Ciò giustifica la scelta di rendere disponibile on line il testo che si presenta.
 
Manuale per le Provincie soggette all'Imperiale Regio Governo di Venezia per l'anno 1846, Venezia, 1846
L'ordinamento del Regno Lombardo Veneto riconosceva un certo grado di autonomia al Veneto, amministrato da un proprio "governo", ancorchè subordinato al Vicerè sedente in Milano. Il testo che si presenta completa quindi lo spaccato della vita politica e sociale dei territori dominati dall'Impero absburgico
 
Calendario generale del Regno [di Sardegna: n.d.R. ] pel 1852/ANNO XXIX, Torino 1852
Nel quadro della politica di pubblicazione degli almanacchi storici degli antichi stati italiani, la Biblioteca Digitale presenta il Calendario Generale del Regno [di Sardegna: n.d.R.] pel 1852. Questo testo assume particolare rilievo, in quanto illustra la situazione politico-istituzionale degli Stati sardi durante il "decennio di preparazione", all'inizio dell'era cavourriana. Proprio nel 1852 si è perfezionato infatti il famoso (o famigerato) "connubio", che doveva aprire al grande statista la strada per il potere.
 
Almanacco della Regia Corte e degli Stati Estensi, Modena 1854
Il fascino e l'importanza degli storici almanacchi sono all'origine della loro pubblicazione nella Biblioteca Digitale dell'ICAR. Così, dopo l'Almanacco Reale del Regno delle Due Sicilie, viene presentato l'Almanacco della Regia Corte e degli Stati Estensi: organo informativo pubblicato ogni anno, che oltre alle informazioni abituali sul calendario, le feste e le ricorrenze, conteneva notizie aggiuntive concernenti la famiglia regnante, la corte e la casa reale, l'organizzazione e la composizione delle istituzioni statali, comunali e locali.
 
Almanacco Toscano per l'anno 1854, Firenze 1854
Continua, con il Granducato di Toscana, la pubblicazione degli Almanacchi di Corte degli antichi Stati italiani. Il governo dei Lorena è stato sbrigativamente liquidato come un periodo opaco di immobilismo (il regno del "toscano Morfeo", per dirla con il Giusti), ma in realtà presenta un grande interesse per la storia dell'Istituzioni. Il Codice Penale toscano, rimasto in vigore al 1889, era infatti molto più avanzato del Codice sardo e l'assetto della giustizia amministrativa ha molto influenzato l'evoluzione del diritto italiano, precorrendo la riforma crispina.
 
Almanacco Reale del Regno delle Due Sicilie per l'anno 1855, Napoli 1855
Semplice oggetto di curiosità o punto di partenza per esplorare il mondo perduto dei complessi sistemi governativi degli Antichi Stati, gli almanacchi rappresentano in ogni caso una preziosa fonte di conoscenza di istituti e persone che hanno "contato" al loro tempo. L'incentivo a ripubblicare un Almanacco del Regno delle Due Sicilie, corredato da strumenti che ne favoriscano la consultazione, tiene conto di entrambe queste motivazioni. La riedizione dell'almanacco può altresì essere l'occasione per indagare sull'esistenza di archivi di uffici locali non ancora versati. Preoccupazione, questa dell'incremento del patrimonio documentario, sempre viva nel mondo degli Archivi: Cesare Correnti, in una delle prime sedute del Consiglio Superiore per gli Archivi, quella del 5 luglio 1874, segnalava la necessità di provvedere alla buona conservazione degli archivi degli uffici che "...pure un giorno diventeranno parte degli Archivi di Stato...".
 
Almanacco Romano pel 1855, contenente indicazioni, notizie ed indirizzi per la città di Roma, Roma 1855
La particolare struttura amministrativa dello Stato Pontificio - che con troppa fretta si liquida come arcaica e fatiscente - richiede uno studio approfondito e completo. Il testo che si presenta offre un significativo contributo al riguardo.
 
Almanacco di Corte [di Parma: n.d.R.] per l'anno 1855, Parma 1855
Il piccolo Ducato di Parma presenta uno specifico interesse per la storia istituzionale, in quanto conservò parecchie innovazioni del periodo napoleonico e fu teatro di una vivace dialettica tra i conservatori e coloro che auspicavano ulteriori riforme. L'Almanacco che si pubblica getta un raggio di luce su questa esperienza complessa e interessante.
 
Manuale del Regno Lombardo Veneto per l'anno 1855, Milano 1855
L'articolata struttura amministrativa del Regno Lombardo Veneto, per certi aspetti proseguita in periodo unitario, richiede uno studio approfondito, scevro dalle passioni politiche del periodo risorgimentale. Riveste quindi specifico interesse la pubblicazione on line del Manuale 1855, che ci offre uno spaccato della vita amministrativa di quei territori sotto la dominazione austriaca
  L. TOMASSETTI et Collegii adlecti Romae virorum s. theologiae et ss. canonum peritorum,
Bullarium Romanum (Tomi XXIV), 1857-1872
L'edizione digitale dei ventiquattro tomi dell'opera "Bullarum diplomatum et privilegiorum sanctorum romanorum pontificum Taurinensis editio"; edita dal 1857 al 1872, raccoglie i testi delle prime bolle papali fino a quelle del diciottesimo secolo.

In questa stessa collana sono disponibili il Bullarium diplomatum et privilegiorum sanctorum Romanorum pontificum, Neapolitana Editio e il Bullarii Romani continuatio
  J.F. BÖHMER
Opuscoli di G.F. Bohmer circa all'ordinare gli archivi e specialmente gli archivi di Firenze
a cura di Francesco Bonaini, Firenze 1865
Di Johann Friedrich Böhmer (1795-1863), storico tedesco, diplomatista e studioso di archivistica, Francesco Bonaini pubblicò nel 1865, accompagnati da una sua introduzione, alcuni brevi contributi, che "... per quanto di piccola mole, racchiudono un ampio compendio di dottrina speciale. E dico così, perché più che essere volti ad istruire coloro che applichino alle scienze storiche, contengono criteri tutti propri per il migliore ordinamento degli Archivi"
  F. BONAINI, A. PANIZZI
Di alcune principali questioni sugli Archivi italiani, Lucca 1867
Scambio di opinioni tra due illustri archivisti del passato, nel momento della delicata transizione verso un'amministrazione archivistica di dimensione nazionale. Le questioni sul tavolo, affrontate pochi anni dopo dalla Commissione Cibrario, erano molte ed importanti: la dipendenza o meno degli Archivi dal Ministero dell'interno e la loro organizzazione, le competenze di Province e Comuni, le regole per la tenuta, lo scarto e la pubblicità delle carte.
  G. SANFELICE
Bullarium diplomatum et privilegiorum sanctorum Romanorum pontificum. Neapolitana Editio, Napoli 1885
Di quanto peso sieno i diplomi e le epistole dei Romani Pontefici per la difesa dei dommi, per la norma dei costumi, per il sostegno della Ecclesiastica disciplina, nessuno è che ignori.... Ora pertanto che il sig. Enrico Caporaso di Napoli ha tolto a pubblicare le Bolle inedite di Benedetto XVI, ed a continuare il Bollario della Edizione Torinese, la medesima Sacra Congregazione non può far a meno d'interessare lo zelo di Vostra Signoria Illustrissima Reverendissima, affinché cooperi alla buona riuscita di quest'opera, di tanto decoro alla Sede Apostolica, di tanto vantaggio alla Repubblica Cristiana.

In questa stessa collana sono disponibili il Magnum Bullarium Romanum e il Bullarii Romani continuatio
  E. SEBASTIANI
Genesi, concetto e natura giuridica degli Archivi di Stato in Italia, Torino 1904
La tesi di laurea "Genesi, concetto e natura giuridica degli Archivi di Stato in Italia",di Ezio Sebastiani (1878-1960), pubblicata nella "Rivista italiana di scienze giuridiche", XXXVII, Torino, 1904, pp. 1/121 e 299/402, e successivamente in estratto a cura dei Fratelli Bocca editori in Torino, costituì il primo tentativo di studiare gli archivi sotto il profilo giuridico. In particolare, egli affermò la demanialità degli atti di Stato, sottolineò l'importanza dell'inventariazione ai fini giuridici e propose una disciplina organica degli archivi privati, che riconoscesse allo Stato il controllo sull'esportazione e il diritto di prelazione in caso di trasferimento della proprietà. Il suo saggio presenta ancor oggi in notevole interesse storico e giuridico, pur se talune sue conclusioni appaiono discutibili o insufficienti.
  S. MULLER, J.A. FEITH, R. FRUIN
Ordinamento e Inventario degli Archivi, Torino 1908
Il famoso "manuale olandese", opera dei direttori degli Archivi di Utrecht, Groningen e Middelburg, nella "traduzione libera con note" di Giuseppe Bonelli e Giovanni Vittani.
  F. STEFFENS
Paléographie latine, Paris 1910
Il manuale "classico" per le scuole di Archivistica, Paleografia e Diplomatica. Secondo le parole dell'autore, lo scopo perseguito è stato quello di fornire un'introduzione pratica allo studio della paleografia latina.
  N. BARONE
Lezioni d'Archivistica, Napoli 1914
Nicola Barone nacque a Napoli nel 1858. Prestò la sua opera presso l'Archivio di Stato di Napoli, che diresse dal 1916 al 1928. Fu autore di un gran numero di pubblicazioni e lavori archivistici. La sua vita e le sue opere furono ricordate all'Accademia Pontaniana, di cui era stato socio, da Alfredo Zazo; la commemorazione fu pubblicata negli atti dell'anno accademico 1947-1948.
 
Gli Archivi Italiani
Rivista di Archivistica e di discipline ausiliari,
fondata da Eugenio Casanova e pubblicata colla collaborazione degli archivisti italiani, 1914-1921
Il 20 maggio 1914 la Giunta del Consiglio Superiore per gli Archivi prese atto con compiacimento della prossima pubblicazione di una rivista dal titolo GLI ARCHIVI ITALIANI. Autore dell'iniziativa era Eugenio Casanova, soprintendente dell'Archivio di Stato di Napoli. La rivista programmaticamente edita "con la collaborazione degli archivisti italiani" uscì con periodica cadenza fino al 1921. Il progetto editoriale era chiaramente esposto nella presentazione: "Ogni argomento che si riferisca agli archivi, intesi nella più larga accezione della parola, e alla disciplina particolare, che li riguarda, troverà ospitalità in questo foglio... Tutto che di personale si voglia scrivere potrà invece continuare a trovare egregiamente posto nei vari periodici archivistici che da anni esistono e hanno bene meritato...". Il 1 gennaio 1922 lo stesso Casanova firmò l'articolo di commiato dicendosi sicuro che la speranza espressa nel 1914 non era fallita: nei suoi otto anni di vita la rivista era infatti "divenuta la palestra degli studi e della dottrina dei nostri archivisti".
  G. VITTANI
Diplomatica, Milano 1915
Appunti dalle lezioni del prof. Giovanni Vittani tenute nella Scuola di paleografia, diplomatica e archivistica annessa all'Archivio di Stato di Milano nell'a.s. 1914/15.
  E. CASANOVA
Archivistica, Siena 1928
Realizzato da Eugenio Casanova allorché si trovava alla direzione dell'Archivio di Stato di Roma, il famoso manuale di archivistica italiano è stato considerato dal Brenneke come "la migliore opera generale sugli archivi che noi possediamo".
  S. PISTOLESE
Les archives européennes du onzième siècle a nos jours, Roma 1934
Serafino Pistolese (Potenza 1889-Napoli 1941) entró nell'Amministrazione archivistica il 1 luglio 1909, prestando servizio presso gli Archivi di Stato di Napoli e Roma. Particolarmente versato in archivistica e storia economica, fece parte dal 1917 al 1919 del Commissariato Generale per i Consumi di Guerra e, tra il 1919 e il 1925, della Commissione per le Riparazioni. Quale segretario del comitato internazionale di esperti archivisti collaborò con l'ufficio italiano dell'Istituto internazionale della cooperazione intellettuale. Partecipò con Eugenio Casanova alla redazione della rivista GLI ARCHIVI ITALIANI, nella quale sono riportati suoi interventi. Si riproduce in questa sede la più significativa e famosa delle sue opere. (Otello Pedini).
  G. CENCETTI
Sull'archivio come Universitas Rerum
Archivi, anno IV pagg. 7-13, 1937
"...Né sfuggono alla confusione gli stessi specialisti quando si lasciano andare a comprendere fra i loro istituti gli "archivi fonografici", i "Kriegsarchive", i "Bild- und Filmarchive" e simili collezioni artificiali che nulla hanno in comune con essi". Così inzia questo famoso articolo di Giorgio Cencetti del 1937 che sembrava aver messo un punto fermo sul concetto d'archivio.
  A. PANELLA
Come ordinare gli archivi
Notizie degli Archivi di Stato, anno VIII pagg. 16-18, 1948
Lo spunto a produrre questo breve saggio veniva dall' osservazione fatta da chi aveva cercato "di studiare gli archivi sotto l'aspetto giuridico", dell'inesistenza di norme di legge che regolassero l'ordinamento degli archivi. Le proposte del Panella rimandano all'ordinamento storico: "tutto sta ad intendersi sul modo d'applicarlo".
  G. CENCETTI
Il Problema delle Scuole d'Archivio
Notizie degli Archivi di Stato, anno VIII pagg. 19-35, 1948
Ricordando vecchie polemiche a proposito delle scuole d'archivio (che avevano coinvolto maestri dell'archivistica italiana come Panella, Vittani e Casanova), l'autore ripercorre la storia delle "nostre scuole" da quando erano unico centro d'insegnamento della paleografia, della diplomatica e dell'archivistica, ne analizza i problemi e propone moderne soluzioni.
  L. CASSESE
Intorno al concetto di materiale archivistico e materiale bibliografico
Notizie degli Archivi di Stato, anno IX pagg. 34-41, 1949
Una delle questioni più dibattute nella dottrina italiana è stata quella relativa alla "nozione esatta di materiale archivistico e materiale bibliografico". L'argomento divenne attuale con l'emanazione della legge del 1939 che sembrava far confusione sul concetto stesso di documento.
  B. BONIFACIO
De Archivis Liber Singularis
Notizie degli Archivi di Stato, anno X pagg. 95-111, 1950
Questo antico trattato di archivistica pubblicato per la prima volta a Venezia nel 1632 è stato trascritto e commentato da L. Sandri.
  A. LODOLINI
Un sessantennio di archivistica nell'opera di Eugenio Casanova
Rassegna degli Archivi di Stato, anno XVII pagg. 220-242, 1957
Eugenio Casanova moriva il 22 dicembre 1951. Il successivo 22 gennaio, nell'Aula Alessandrina dell'Archivio di Stato di Roma, Armando Lodolini ne ricordava la vita e le opere con questa commemorazione, poi pubblicata nella Rassegna degli Archivi di Stato.
  A. LOMBARDO
Relazione del Presidente dell'Associazione Nazionale Archivistica Italiana al XIV Congresso
Nazionale Archivistico di Este

Archivi e Cultura, anno I pagg. 62-74, 1967
Nella relazione al XIV congresso dell'ANAI, il presidente trattò ampiamente del rapporto degli archivisti con la Commissione Franceschini. Antonino Lombardo iniziò la sua relazione osservando che "di tutte le iniziative governative degli ultimi dieci anni rivolte a fornire di nuovi mezzi il settore dei beni culturali, gli Archivi e gli Archivisti erano stati tenuti fuori della porta". Convocato a partecipare ai lavori della Commissione "come esperto", egli, utilizzando anche il "carteggio con tutti i colleghi archivisti", aveva presentato un'ampia relazione dal titolo "I problemi degli archivi". L'allarmante diagnosi della situazione tracciata dalla Commissione Franceschini indusse l'assemblea dell'ANAI ad emettere un ordine del giorno rivolto al Governo con l'invito ad emanare i provvedimenti legislativi necessari a conferire al settore un assetto moderno, funzionale e pienamente efficiente.
  A. BRENNEKE
Archivistica. Contributo alla teoria ed alla storia archivistica europea, Milano 1968
"...un trattato paragonabile, per mole e per importanza, soltanto al nostro Casanova, unico forse per ricchezza di informazioni fornite, ma al tempo stesso gravido di impegno teoretico e di tentativi di aprire nuove ed originali strade alla ricerca...". (Filippo Valenti).
  G.C. BASCAPÉ
Sigillografia. Il sigillo nella diplomatica, nel diritto, nella storia, nell'arte - volume I, volume II, Milano 1969-1978
Passaggio obbligato per chi in Italia intenda occuparsi di sigilli, l'opera di G.C. Bascapé si configura come un esaustivo e tuttora validissimo trattato di sigillografia: dopo un excursus introduttivo sul sigillo nell'antichità e nelle varie civiltà, l'autore offre nella parte dedicata alla "Sigillografia generale" una serie organica di nozioni (storia della disciplina, terminologia, materie, forme, raffigurazioni e iscrizioni del sigillo, tecniche di incisione, norme di schedatura, ecc.) propedeutiche alla trattazione sistematica della sfragistica italiana, che occupa la restante parte dell'opera. Assumendo a minimo comun denominatore il titolare del sigillo, colui cioè che lo pone in essere e ne detiene l'uso, il Bascapé esamina i sigilli degli enti e istituzioni pubbliche, poi quelli dei privati, infine quelli degli ecclesiastici, fornendo al lettore una panoramica dell'evoluzione degli usi sigillografici in Italia, resa estremamente puntuale dalla capillare conoscenza delle fonti che l'autore possiede. Un prezioso repertorio di bibliografia sigillografica italiana di oltre 1800 titoli completa la trattazione. (Stefania Ricci).
  G. SPADOLINI
L'istituzione del Ministero per i beni culturali e ambientali e la posizione degli Archivi nella nuova struttura culturale
Archivi e Cultura, anno IX pagg. 7-21, 1976
Nel discorso pronunciato ad Agrigento il 7 ottobre 1975, Giovanni Spadolini affrontava tutti i problemi sorti con la creazione del nuovo Ministero: dal ruolo degli Istituti Centrali e del Consiglio nazionale al "nodo dei rapporti tra Stato e regioni", dal decreto legge istitutivo fino all'atto di "saggezza politica che nel pomeriggio tardo del 16 gennaio avviò il processo di integrazione degli Archivi nella nuova amministrazione".
  P. SELMI
De Venetis Dominatibus
estratto da
MÜNCHEN BEITRÄGE ZUR MEDIÄVISTIK UND RENAISSANCE-FORSCHUNG, Herausgegeben von GABRIEL SILAGI, 35
Landesherrliche Kanzleien im Spätmittelalter
Referate zum VII. Internationalen Kongreß für Diplomatik, München 1983
, pagg. 505-515, München 1984
Il saggio De documentis ac de via rationeque ad ea conficienda adhibhitis a Dominatibus Venetam gubernantibus Terram Firmam, antequam in Venetiarum Rem Publicam Terra ipsa affluxit, fu scritto e letto in latino da Paolo Selmi al VI° Congresso Internazionale di Diplomatica tenutosi a Monaco nel 1983, al quale lo studioso partecipò a nome dell'Amministrazione Archivistica Italiana.
  G. COSTAMAGNA
Perchè scriviamo così. Invito alla paleografia latina, Roma 1987
Questo «invito» non vuol essere un manuale di paleografia ma molto semplicemente intende soltanto dare una idea del perchè con la nostra mano scriviamo come scriviamo; chiarendo, nel contempo, come le forme scrittorie abbiano partecipato e partecipino al modo di «vedere» le cose del mondo che gli uomini hanno avuto attraverso i secoli e come l'evoluzione grafica nella sua globalità sia avvenuta grazie ad alcune geniali idee-spinta via via perfezionatesi col tempo. (Nota dell'autore).
  Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane (ICCU)
Istituto centrale per gli archivi (ICAR)
Osservatorio tecnologico per i beni e le attività culturali (OTEBAC)
Mostre virtuali online. Linee guida per la realizzazione
versione 1.0 (settembre 2011), Roma 2011
Il documento nasce da una riflessione condivisa tra esperti e operatori dei diversi settori dei beni culturali che, grazie alla cooperazione tra l'Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane (ICCU) e l'Istituto centrale per gli archivi (ICAR), hanno discusso le proprie esperienze in un gruppo di lavoro dedicato.
  R. LORENZETTI
Strampelli. La rivoluzione verde, Rieti 2012
Nel 1903 fu istituita a Rieti una cattedra ambulante di granicultura per "diffondere mediante insegnamenti pratici, campi sperimentali e dimostrativi, la conoscenza dei mezzi più adatti a rendere meglio remuneratrice la granicoltura", anche eseguendo "indagini e studi relativi alla selezione dei grani, per accertarne la migliore produttività e la resistenza alle malattie". Il vincitore del concorso, Nazareno Strampelli (1866-1942) seppe cogliere l'opportunità di intraprendere una ricerca sperimentale sull'ibridazione dei grani, peraltro inizialmente sostenuta da mezzi ridottissimi, con tale impegno e genialità che a lui si deve l'avvio, in Italia e forse nel mondo, della genetica agraria.